LI/2003

Atti del Convegno Società e Cultura a Tortona nel primo Novecento 26-27 settembre 2003

Il fascicolo completa il programma del centenario della Società Storica Pro Iulia Dertona riportando gli atti del convegno.

“Gli anni che segnano la fine dell’800 e quelli che connotano l’inizio del ‘900 rappresentano per Tortona un periodo particolarmente felice, qualunque campo di attività sia preso in considerazione” (G. Bonavoglia). La Società Storica Pro Iulia Dertona ha quindi, con l’organizzazione del convegno, inteso focalizzare l’attenzione su questi anni cruciali, anche per il futuro della Città, e che possono essere considerati un periodo irripetibile per Tortona.

Galvani Bruno,  Presentazione del Convegno pag. VII – VIII

Bonavoglia Giuseppe, Introduzione, pag. XXV – XXVIII

Pilotti Ottavio, Prefazione, pag. XXIX – XXXIII

Merloni Andrea,   Storia dello Stato e storia del “locale” in Piemonte, pp. 35 – 54

Tra gli intenti della Società Pro Iulia, fondata nel 1903, vi era, fra l’altro, quello di rinnovare gli studi della storia locale, da tempo trascurati.

I motivi di questa assenza sono illustrati da Andrea Merlotti, in un ampio “preludio”, che, partendo dal secolo XVII , ci mostra la storiografia del Piemonte sabaudo come “Storiografia sabaudista”, ponendo  in evidenza lo stretto controllo esercitato dal potere politico in via diretta, e indiretta tramite le istituzioni culturali torinesi. L’esaltazione della dinastia dei Savoia andava a scapito delle vicende dei patriziati di antico lignaggio (Casale e Saluzzo ad esempio), e quindi delle storie locali, sino a giungere, dopo l’occupazione napoleonica, ad una nuova visione del Piemonte come lo stato che ha unificato l’Italia.

Alla Deputazione di Storia Patria, forte braccio culturale della Corona, si oppone la Società Storica Subalpina fondata nel 1895 da Ferdinando Gabotto. Nascono così le prime società storiche (Valli Valdesi, Alessandria, Saluzzo, e Novara, nel 1907), fra cui la nostra, che trova nella presenza di Gabotto un indispensabile sostegno.

Miotti FaustoLe origine della Società Storica e la figura di Aristide Arzano, pp.  55 – 68

Il Generale Aristide. Arzano, di cui Fausto Miotti  rievoca la lunga parabola esistenziale, fu una figura centrale  della cultura, ma non solo, negli anni presi in considerazione dal convegno. Nell’articolo si rievocano le realizzazioni di questo tortonese profondamente legato alla sua terra ed fortemente impegnato per il suo progresso economico e sociale  nel contesto politico e culturale di Tortona tra la fine dell’800 ed i primi anni del ‘900

Moro VittorioIl contesto politico-amministrativo alla nascita della Iulia,  pp. 69 – 102

L’Autore riferisce le vicende politiche ed amministrative che interessarono Tortona dagli inizi del secolo alla prima guerra mondiale. Vengono esposti i risultati elettorali del 1901  e del 1903. Viene fornita una approfondita analisi dei mutamenti politici che interessarono la Città nel periodo considerato.

Raviolo  CesareLa prima industrializzazione , pp. 103 – 125

II Tortonese, pur trovandosi al centro del triangolo Torino – Milano – Genova, ove inizia la prima industrializzazione, non è oggetto di grandi iniziative d’impresa. Sintomatico è i l rifiuto dell’amministrazione comunale “pincettiana” di ospitare un’importante industria di traversine, nell’ambito di un piano di sviluppo del trasporto su rotaia che vedrà poi insediata a Voghera la grande officina ferroviaria. Il decollo industriale si manifestò in città con un ritardo di 4 – 5 anni rispetto al resto del Paese e fu opera soprattutto di piccole o piccolissime imprese.

Bermond ClaudioBanche, economia e ceti imprenditoriali nel tortonese dall’unità al secondo conflitto mondiale, pp. 125 – 146

L’autore analizza l’andamento economico locale che procede a rilento rispetto al resto dell’Italia e che si caratterizza con la nascita di Società Operaie e di Mutuo Soccorso, sia di impronta socialista che di parte cattolica:  Casse Rurali, Banche cooperative, enti che palesano una società in movimento, animata da fermenti nuovi come illustrato per la storia bancaria tratteggiata da Claudio Bermond.

Lombardi Pierangelo, Dal mutualismo alla Resistenza. Per una storia dell’associazionismo operaio e contadino a Tortona nel primo novecento, pp. 147 – 164

Pierangelo Lombardi esamina i modi e tempi del passaggio dal mutualismo, di cui erano protagoniste le numerose Società Operaie sorte nel territorio, a forme, definite di “resistenza”, con una specifica impronta di classe. La mancata affermazione dei movimenti di “resistenza”, fra cui il sostanziale fallimento delle Camere del Lavoro, è spiegato da un lato con la profondità della lunga esperienza mutualistica, dall’altro con la capillare presenza dello spirito cattolico  ed infine con la qualità particolare dei socialisti locali, di matrice riformistica e “municipale”, non interessati a forme più alte di scontro di classe, anche i n assenza di una adeguata base operaia non essendovi i n zona grandi stabilimenti industriali.

Chiodi Gianvincenzo, Il rapporto città-campagna, pp. 165 – 180

Agli inizi  del XX secolo la Citta aveva ancora un’impronta essenzialmente agricola. Tuttavia Tortona diventa sempre più un polo di attrazione, come testimonia l’aumento della popolazione a cui contribuì, inevitabilmente l’attività industriale, sia pur minima, già esistente e quella in via di formazione. L’agricoltura  non rimase immobile rispetto allo sviluppo urbano ed industriale e fu coinvolta in un processo di ammodernamento tecnico-colturale subendo a sua volta l’influenza dell’industrializzazione  e dell’attrazione urbana.

Guasco Maurilio, La diocesi di Tortona e i l movimento modernista, pp. 181 – 194

Maurilio Guasco  riferisce dell’ambiente cattolico tortonese dice, soffermandosi a dar conto delle polemiche e lotte interne ad esso e della nuova attenzione della Chiesa verso i lavoratori. In particolare emerge la figura del Vescovo Mons. Igino Bandi, che chiama a dirigere ” IL POPOLO”, divenuto settimanale, un giovane giornalista Giovanni Battista Valente, segnalatosi in Torino, nel movimento “Opera dei Congressi” e che si rivelerà anche straordinario organizzatore di eventi nello spirito nuovo del solidarismo cattolico.

Peloso FlavioDon Orione e la religiosità popolare, pp. 195 – 226

Don Luigi Orione  inizia un’Opera destinata a radicarsi i n ogni parte del mondo, da qualche anno “Santo” dal 2004,  secondo diritto canonico, ma già tale, da sempre, per quanti lo hanno conosciuto. Il contributo di don Flavio Peloso completa questo aspetto del rapporto di Don Orione con la religiosità popolare..

Dallocchio  Mario, L’emigrazione transoceanica, pp. 227 – 248

L’economia di sussistenza della zona di montagna e delle valli, costringe molti giovani ad emigrare, alla ricerca di nuove occasioni di lavoro e anche di nuove esperienze, verso le Americhe, soprattutto Stati Uniti ed  Argentina. Spesso  sono esperienza amare: vite di sacrificio e di lavoro, nostalgia e rimpianto per gli affetti lasciati. Franco Dallocchio ne tratteggia le caratteristiche attraverso le testimonianze dei protagonisti.

Gianelli  Vittorio, Le trasformazioni del tessuto urbano, pp. 249 – 266

Il mutamento dell’assetto urbano è ripercorso nell’intervento di Vittorio Gianelli. La Città va dotandosi di nuove  costruzioni, dopo il riordino nella seconda metà dell’ottocento di piazza Duomo con i portici “vecchi”, i n attesa dei portici “nuovi” di Palazzo Frascaroli. Nel 1904 sorgono le nuove Scuole Elementari e poi l’albergo Europa, esempio del “liberty” cittadino, su progetto dello studio Gardella.  Vittorio Gianelli ripercorre le tappe di una incerta e spesso non rispettata normativa urbanistica.

Dellaborra Mariateresa, Lorenzo Perosi e i musicisti tortonesi fra  XIX e XX secolo, pp. 267 – 278

In questi anni , in Tortona, ferve una grande attività artistica e si respira un’aria densa di vitalità e di interesse per la musica. Lorenzo Perosi, a cavallo del nuovo secolo, in una febbrile ansia creativa,  produce in sequenza una serie di memorabili oratori. Il saggio  Mariateresa Dellaborra  ripercorre questi anni citando puntualmente le principali manifestazioni musicali ed i nominativi degli artisti Tortonesi che, in qualche modo, furono protagonisti di questo fermento artistico.